Buon lunedì,
i dati di una delle principali associazioni di artigiani rivelano che in merito alle nuove imprese artigiane, ad esempio : i sarti, i piccoli riparatori, ecc. stanno trovando nuovo impulso anche grazie al ‘ritorno’ di vecchie abitudini (dimenticate o ‘messe da parte’ negli anni scorsi a causa del benessere crescente che aveva favorito una serie di modalità di spesa ‘fuori controllo’ in certi casi) che molti cittadini stanno adottando gradualmente.
Con la forte crisi che ha coinvolto decine di milioni di consumatori, pare sia finita l’era del consumismo esasperato e talvolta, anche delle scelte affrettate e così, si tornano ad apprezzare i beni duraturi e di qualità.
Non si parla in ogni caso di un ritorno al passato ma più concretamente, di una ‘correzione’ di rotta rispetto a soli 5 o 6 anni fa.
Anche l’enorme indebitamento che famiglie e singoli hanno sperimentato in questi anni, creando gravi ‘tensioni’ fra le stesse persone, sta influenzando in maniera determinante molte abitudini che in questi recenti anni si erano cristallizzate.
Le attività del futuro. Che attività aprire.
In effetti, anche basandosi semplicemente sulle semplice osservazione, stanno riaprendo molti negozi di riparatori di abiti; si torna a riscoprire quei numerosi prodotti di stagione a chilometro zero; sono in crescita i mini asili o baby parking ed anche le badanti di condominio, assomigliano sempre di più a quelle signore che assistevano ad ore ed offrivano servizi di pulizia e supporto sino a qualche decennio fa.
Anche le forme di acquisti di gruppo, tendono ad assomigliare sempre di più a quelle ‘primordiali’ cooperative del ‘passato’ nate 50 o 70 anni fa i consumatori per acquistare beni e servizi nel dopoguerra quando la grande distribuzione non esisteva ancora.
In maniera crescente, sta sviluppandosi un’economia sociale in linea con i temi di oggi ed anche moltissimi business, tutt’ora in essere, ne verranno influenzati.
I business del futuro. I cambiamenti in atto.
E’ un fenomeno in pieno atto : perderanno spazio alcune topologia di attività ed altre, si adatteranno alle esigenze di una società meno ‘sprecona’ e più attenta ai ritmi ed alle necessità di un pubblico maggiormente ‘parsimonioso’ e più attento ai contenuti.
Da una parte quindi, un calo dei prestiti al consumo e di ‘spese pazze’, dall’altra, una ‘metamorfosi’ anche nelle scelte di vita.
Non si tratta di un ‘banale’ ritorno al passato.
E’ semplicemente una nuova fase che durerà parecchi anni e che si caratterizzerà per una serie di elementi che da tempo stanno interessando la nostra società :
una ricerca della qualità della vita attraverso scelte più ‘pensate’ ed in linea con ritmi meno frenetici;
un tendenziale invecchiamento della popolazione a cui corrisponderà una sempre maggior attenzione a tematiche come : il mantenimento della cura corpo, l’attenzione alla salute in termini generali, la possibilità di fruire di vacanze a costi accessibili, ecc.;
un uso più limitato dell’auto ed un ritorno a mezzi di trasporto più ‘tradizionali’, riscoprendo la bicicletta (tra l’altro, il numero delle bici vendute in Italia ha già superato da tre anni quello delle auto), la riprese della tradizionale gita ‘fuoriporta’, il sempre maggior utilizzo di forme di acquisto ‘cooperativo’ e di gruppo, sia mediante l’utilizzo di piattaforme web che attraverso gruppi spontanei di consumatori;
ecc..
Per chi è alla ricerca di opportunità imprenditoriali valide ed idee su cui puntare, anche e sopratutto in questi momenti di crisi (e guardando in un’ottica verso il futuro), è necessario che considi tutti questi cambiamenti che hanno e stanno tutt’ora influenzando il nostro modo di vivere e consumare.
Dobbiamo scordarci (almeno per un bel po) quelle dinamiche ed anche alcuni modelli di business che tra gli anni ottanta e novanta hanno preso piede e sono tutt’ora presenti (anche se fortemente in crisi).
Buon lavoro.