Nella prima parte, ci siamo focalizzati sul significato di ‘attività redditizia’.
Apparentemente, tutti conosciamo il senso di questo termine.
Nella realtà dei fatti, l’errore che moltissimi neo imprenditori commettono, si concentra appunto in questo fattore, cioè nella ricerca di un tipo ‘generico’ di attività imprenditoriale che indipendentemente da altri elementi, può essere avviato.
Aprire un bar, una rosticceria, ecc., può essere redditizio o meno a seconda di un insieme di elementi che complessivamente, possono influenzare l’esito dell’impresa.
Nel corso della prima puntata, abbiamo riportato l’esempio dell’apertura di una sala giochi, oggi invece, proviamo a richiamare il caso di un negozio per prodotti per l’infanzia di target medio alto.
Parecchi mesi or sono, abbiamo ricevuto una email nella quale un’aspirante imprenditrice ci chiedeva lumi sull’opportunità di aprire questo tipo di attività.
Dal testo che ci è stato mandato, la signora intendeva avviare la propria attività in un piccolo centro abitato prevalentemente abitato da anziani e famiglie con un figlio unico.
Abbiamo pertanto cercato di comprendere ‘insieme’ alla nostra aspirante imprenditrice se e come fosse ‘redditizia’ l’idea di aprire un negozio di quel tipo (quello specifico negozio con quelle caratteristiche , cioè, per un target medio alto di pubblico) nel suo piccolo centro cittadino dove risiede.
La nostra aspirante imprenditrice, era rimasta favorevolmente impressionata dopo aver verificato la redditività di questa ‘soluzione’ in una città media nel Nord Italia, cioè, in un contesto completamente differente da quello dove la signora intendeva aprire.
Insomma, la nostra amica aveva pensato di limitarsi a ‘copiare’ il modello.
Intendiamoci, saper copiare è un’arte!
Questo tipo di attività infatti, aveva dato interessanti risultati su un mercato differente costituito da un numero di potenziali clienti molto più numerosi, all’interno di un territorio abitato anche da molte famiglie benestanti e che sono disponibili a spendere cifre importanti per i propri figli.
Chiaramente, il concetto di attività redditizia applicato a questo negozio (come del resto a quasi tutti gli altri), non è un automatismo ma fa riferimento alla possibilità di avviare quel tipo di attività in un contesto ben preciso.
Aprire un’attività redditizia : dove si sbaglia.
La nostra amica, ha voluto ‘idealizzare’ il proprio progetto, cercando di vivere il proprio sogno, indipendentemente da altre considerazioni, aprendo però in un mercato che probabilmente non sarebbe in grado di offrire gli stessi risultati ottenuti nella città di medie dimensioni del Nord Italia che lei aveva precedentemente visitato e che le ha fatto prendere questa decisione.
Un errore di questo tipo, viene commesso ad esempio da numerosi giovani ed inesperti imprenditori nel settore del franchising quando vengono utilizzate ‘formule imprenditoriali’ funzionali e che molte volte, hanno dato risultati interessanti altrove e pertanto, si crede poi di poter ‘replicare’ indistintamente quel modello in qualunque altra località.
Un altro aspetto di cui occorre tenere conto, è l’analisi dei competitor presenti.
Accade frequentemente infatti che già esiste una presenza di alcune attività che nel tempo hanno fidelizzato una propria clientela, hanno creato una propria credibilità e visibilità e non sempre, è facile ‘ritagliarsi un proprio spazio’ in poco tempo.
Anche in questo caso, il concetto di ‘attività redditizia’, deve considerare questo elemento.
Proviamo a pensare ad esempio ad una pizzeria al taglio od una lavanderia che da tempo offre i propri servizi in un quartiere con la soddisfazione dei propri clienti.
Si fa presto a dire che ‘sulla carta’ c’è spazio per una nuova attività.
Occorre essere in grado di capire come rendere il proprio progetto ‘redditizio’, cioè, mettersi in condizione di rendere realmente profittevole il proprio business.
Si continua nella prossima parte in sui ascolteremo la testimonianza concreta di un imprenditore.
Continua.